venerdì 29 aprile 2011

Giornata mondiale della Danza - Un paese in ballo


Ogni anno, il 29 aprile, il CID – Consiglio Internazionale di Danza, organizzazione non-governativa fondata dall’UNESCO – celebra la Giornata mondiale della Danza. In questa occasione , istituita nel 1982 con l'obiettivo di attirare l'attenzione sull'arte della danza, i corpi di ballo, le scuole di danza, le istituzioni e i privati, i professionisti cosi come i dilettanti sono invitati ad organizzare un'attività volta a far conoscere al pubblico una qualsiasi forma di danza attraverso un'esibizione o una qualsiasi iniziativa avente come argomento la danza.
Aderendo all'invito del CID proponiamo una breve presentazione del libro Un paese in ballo. Danza e società nel carnevale seneghese di Marcello Marras, edizioni Condaghes, Cagliari 2003.
Frutto di un lavoro di inchiesta sul campo svolto tra il 1996 e il 2003, Un paese in ballo presenta i risultati della ricerca dedicata all´evento Carnevale nel paese sardo di Seneghe (OR), esaminato in un periodo compreso tra la fine dell´Ottocento e il 2003. Il libro descrive da una prospettiva socio-antropologica il clima di questo particolare ´Carnevale danzato´.
Una serie di lunghi preliminari scandiscono l´attesa dell'evento da parte della comunità seneghese, la cui organizzazione socioeconomica si riflette in esso. Sa pàrtza (la piazza), dunque, è insieme il centro e il punto di incontro/confronto della comunità che vi si riversa. Dal 20 gennaio sino al Martedì Grasso, bambini, giovani e anziani trascorrono i pomeriggi delle giornate dedicate al ballo ad osservare, criticare, cantare e ballare, severi esaminatori e al contempo esaminati, critici e insieme criticati, secondo un copione che si ripete fisso ogni giornata e ogni anno, ma che allo stesso tempo ogni anno si rinnova. Il ballo tradizionale a Seneghe ha regole precise rigorosamente rispettate dai danzatori, a loro volta attentamente osservati dall'intera comunità che ne pretente il rispetto. La giornata più attesa è quella conclusiva del Martedì Grasso: già dalla mattina, nella tradizionale piazza dei balli, i danzatori – vestiti con gli abiti tradizionali del paese - si esibiscono in sas andantzas seguendo il suono della fisarmanica o il canto de su cuntratu, il coro costituito da quattro voci maschili.
Il volume è accompagnato da un CD-extra contenente brani musicali, immagini e filmati realizzati nel corso della ricerca.
Il libro nel 2004 ha vinto il Premio ANCI (Associazione nazionale Comuni italiani) per la sezione "Tradizione musicale locale" come miglior studio sulla cultura, la storia, e le trazioni locali.
Marcello Marras dirige il Centro Servizi Culturali U.N.L.A di Oristano ed è docente nel corso di etnomusicologia del Conservatorio di Cagliari. Laureato in Antropologia culturale nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Cagliari, ha dedicato la tesi di laurea ai Carnevali di Aidomaggiore e Ghilarza. Da oltre vent'anni conduce ricerche sulla musica e sul fare musica in Sardegna.

lunedì 25 aprile 2011

L'uovo simbolo della Pasqua

Ancora oggi in Sardegna, in occasione della Pasqua, si prepara un pane cerimoniale chiamato su cocoi cun s'ou o su cocoi de angulla o s'angulla. Il nome e la tipologia (impasto e forma) variano nelle diverse zone della regione ma un elemento è sempre presente: l'uovo.
Come negli altri paesi, anche a Ghilarza si prepara principalmente per i bambini. Su cocoi de angulla – questo è il nome nella tradizione ghilarzese – viene modellato in forma di colomba che racchiude tra le ali un uovo di gallina che cuoce al forno insieme al pane di farina semola lavorata con lo strutto. Una variante sostituisce la forma della colomba con quella di un piccolo cestino modellato attorno all'uovo.
Il nome angulla viene dalla parola araba angúl che nel Magreb indica una focaccia (M.L. Wagner, Dizionario etimologico sardo, Hedidelberg. 1960-1964).

L'uovo – simbolo della vita, del risveglio primaverile, della ripresa dell'annata agraria dopo l'apparente “morte” dei mesi invernali – è presente in molte culture come cibo e come simbolo di vita racchiusa e nascosta dentro un guscio. Nella festa primaverile più importante, la Pasqua cristiana, che cade nella prima domenica successiva al plenilunio dopo l'equinozio di primavera, rappresenta la rinascita “a nuova vita” in seguito alla risurrezione di Cristo, vita eterna racchiusa dentro il sacro sepolcro.
Oggi i tradizionali pani con l'uovo sono stati in buona parte sostituiti dalle uova di cioccolato: fragili gusci dolci racchiudono piccoli doni, simbolo d'affetto, amicizia e ….. consumismo.

domenica 17 aprile 2011

Domenica delle Palme e tradizioni

La grande folla, avendo sentito che Gesù andava a Gerusalemme, prese i rami di palma, uscì incontro a lui acclamando: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d'Israele!». Giovanni 12, 12-13
La Domenica delle Palme è una delle date più importanti del calendario liturgico della religione cristiana. Ovunque nel mondo i fedeli la celebrano con riti solenni che danno inizio alla Settimana Santa, durante la quale si commemora la passione, morte e resurrezione di Cristo; in particolare, in questa giornata si ricorda l'ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme.
Esistono in Sardegna tradizioni – particolarmente sentite – legate a questa festività religiosa.
A Ghilarza, come in tutta la Sardegna, è ancora presente l’usanza di lavorare le foglie di palma e di confezionare particolari pani.
I rami scelti per la lavorazione hanno le foglie gialle e tenere, cresciute al buio nel germoglio delle piante legato e coperto per mesi con sacchi o coperte. Una volta tagliati i rami, le foglie vengono intrecciate artisticamente e decorate con fiori e foglie d’ulivo. La lavorazione presenta differenti elementi e decori: sa còtzula, su nou, sa rughe (diversi modelli), s'iscala de su sòrighe, su butone.
                                 
I rami vengono benedetti nella chiesa di San Palmerio e portati in processione sino alla chiesa Parrocchiale.
Il repertorio tradizionale dei canti religiosi, eseguiti da su cuntzertu – il coro composto da quattro voci maschili –, ha per questa ricorrenza due brani: Hosanna, in latino, e Gosos de sa Domìniga de Prama, in sardo.

Hosanna filio David;
Benedictus qui venit in nomine Domini.
O Rex Israel: Hosanna in excelsis.

Pueri hebraeorum portantes ramos olivarum,
obviaverunt Domino, clamantes et dicentes:
Hosanna in excelsis.
Pueri hebraeorum vestimenta prosternebant
in via et clamabant dicentes:
Hosanna filio David;
Benedictus qui venit in nomine Domini.





L’intreccio delle foglie viene ripreso nella lavorazione dei cocois de prama: la pasta di farina semola lavorata con lo strutto viene intrecciata e decorata con le mandorle.