domenica 9 ottobre 2011

La festa di San Serafino nei ricordi di Antonio Gramsci

19 ottobre 1931
Carissima mamma,
[...] sono molto contento nel sapere che ti sei rinforzata e che andrai almeno per un giorno alla festa di San Serafino. Come mi piaceva, da ragazzo, la valle del Tirso sotto San Serafino! Stavo ore e ore seduto su una roccia ad ammirare quella specie di lago che il fiume formava proprio sotto la chiesa, [...]
Abbracci a tutti, specialmente ai bambini e a te, cara mamma, il più teneramente possibile.
Antonio
Così, esattamente ottanta anni fa, Antonio Gramsci ricordava San Serafino in una lettera indirizzata alla madre. Conosceva bene il luogo e la festa, c'era stato e vi aveva partecipato alloggiando in una casetta, poco distante dalla chiesa, di proprietà della zia Grazia Delogu e ancora oggi abitata da nuovi proprietari.
"Quella specie di lago", conosciuta da Gramsci nella sua infanzia e gioventù ghilarzese, in seguito alla costruzione di una diga sul fiume Tirso, è diventato un lago vero e proprio: il Lago Omodeo.

Tra qualche giorno, parte della comunità ghilarzese si trasferirà nel novenario per celebrare, ancora una volta, la festa in onore all'arcangelo Raffaele.


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