Ancora oggi in Sardegna, in occasione della Pasqua, si prepara un pane cerimoniale chiamato su cocoi cun s'ou o su cocoi de angulla o s'angulla. Il nome e la tipologia (impasto e forma) variano nelle diverse zone della regione ma un elemento è sempre presente: l'uovo.
Come negli altri paesi, anche a Ghilarza si prepara principalmente per i bambini. Su cocoi de angulla – questo è il nome nella tradizione ghilarzese – viene modellato in forma di colomba che racchiude tra le ali un uovo di gallina che cuoce al forno insieme al pane di farina semola lavorata con lo strutto. Una variante sostituisce la forma della colomba con quella di un piccolo cestino modellato attorno all'uovo.
Il nome angulla viene dalla parola araba angúl che nel Magreb indica una focaccia (M.L. Wagner, Dizionario etimologico sardo, Hedidelberg. 1960-1964).
L'uovo – simbolo della vita, del risveglio primaverile, della ripresa dell'annata agraria dopo l'apparente “morte” dei mesi invernali – è presente in molte culture come cibo e come simbolo di vita racchiusa e nascosta dentro un guscio. Nella festa primaverile più importante, la Pasqua cristiana, che cade nella prima domenica successiva al plenilunio dopo l'equinozio di primavera, rappresenta la rinascita “a nuova vita” in seguito alla risurrezione di Cristo, vita eterna racchiusa dentro il sacro sepolcro.
Oggi i tradizionali pani con l'uovo sono stati in buona parte sostituiti dalle uova di cioccolato: fragili gusci dolci racchiudono piccoli doni, simbolo d'affetto, amicizia e ….. consumismo.
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