domenica 8 maggio 2011

Da 34 anni alla processione del Santo patrono della Sardegna


Arrivata alla 355a edizione, il 1° maggio si è svolta a Cagliari la festa di sant'Efisio, patrono della Sardegna. Ogni anno viene sciolto il voto, formulato durante una pestilenza che colpì la città, attraverso l'accompagnamento del simulacro del Santo a Nora, luogo del suo martirio, con un pellegrinaggio che parte dal capoluogo sardo e vi fa rientro il 4, a tarda notte.
L'importante processione si muove dalla chiesetta intitolata al martire, posta nel quartiere storico di Stampace; i confratelli, le consorelle, i rappresentanti del Comune di Cagliari e della Chiesa locale precedono il cocchio del Martire seguito dalla folla di fedeli. Questa manifestazione di devozione, diventata con il passare degli anni una delle più imponenti processioni del mondo, è aperta dalle traccas – carri coperti, addobbati con fiori e spighe, trainati dai buoi, un tempo utilizzati per il trasporto dei pellegrini e da migliaia di persone, in rappresentanza di circa 100 paesi dell'isola, che con compostezza e nel rispetto dello spirito devozionale, indossando gli abiti tradizionali dei propri paesi di appartenenza e molti eseguendo – in lingua sarda – canti religiosi e il tradizionale Rosario cantato, percorrono le vie della città.

Con le diverse fogge dell'abbigliamento tradizionale di Ghilarza, il Gruppo Onnigaza vi ha partecipato per la 34a volta, cantando (come ormai avviene da parecchi anni) brani ancora oggi eseguiti dalla comunità ghilarzese in occasione delle feste nei santuari campestri del paese. I canti eseguiti durante la processione cagliaritana sono stati: il Rosario, Laudada semper siat e Perdonu, Deus meu, tutti cantati con la tradizionale alternanza delle voci maschili e femminili.




Nel tardo pomeriggio il Gruppo ha partecipato alla serata di balli e canti tradizionali sardi. I danzatori hanno danzato su ballu cantau, un ballo eseguito seguendo il canto di una voce femminile 'a cappella', senza accompagnamento strumentale.




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