Ciò
che molto facilmente risalta nei concerti di musica sarda di
tradizione orale, o anche di esecuzioni informali, in contesti
pubblici, di musica trasmessa oralmente, è la prevalenza di
esecutori maschili. Ciò fa nascere spontanea la domanda In
Sardigna sas fèminas non cantant?. Ma sia la memoria collettiva,
sia fonti indirette, studi etnomusicologici, registrazioni, ci
riportano ad un vivo e ricco canto femminile legato soprattutto allo
spazio del privato della casa e della famiglia e al canto religioso
devozionale. Rare infatti in passato erano le occasioni in cui le
donne partecipavano ad esecuzioni pubbliche: vengono ad esempio
considerate un’ eccezione nel mondo del canto a chitarra le figure
di Candida Mara, Maria Rosa Punzurudu e Annetta Spano. Dagli anni
sessanta, segno di una graduale emancipazione femminile, con
l’avvento del folk music revival aumenta la presenza della donna
come protagonista musicale, sia come interprete di musiche di
tradizione che di nuovi generi legati, in epoca di globalizzazione,
all’inevitabile incontro tra linguaggi musicali tradizionali e
musiche di importazione.
Approfondire
la tematica, ancora per gran parte da esplorare, del canto femminile
in Sardegna. E’ questo l’obiettivo che, in questa prima edizione
di Approfondimenti etnomusicologici, l’Associazione Cantigos,
propone in una due giorni (25 gennaio e 16 febbraio) in cui vari
studiosi relazioneranno sull’argomento; il tutto completato dalle
performance esemplificative di artisti sardi.
25
Gennaio 2014 h. 17.30
DomusArt (ex Casa Angioni)-Quartucciu
Sa
musica sacra e profana in su cantu feminile de sa tradizione sarda
Moderatore:
Marco
Lutzu-Etnomusicologo
Relatori:
Lugi
Pancrazio Delogu-Musicologo
Vox
Feminae … Letalis est hic morbusConsiderazioni sulla musica e sulle Donne nel medioevo
L'intervento vuol semplicemente prendere in considerazione alcuni aspetti della condizione femminile nel medioevo cercando di scoprire quale fu il ruolo della Donna nel tentativo di poter comprendere in che modo il mondo delle donne si relazionò con quello musicale, sia nel Continente Europeo sia nella nostra Isola, sbirciando in quella che era la normalità quotidiana.
Marinella
Marras – Antropologa
Il
canto delle donne, il canto della vita
Soprattutto
in passato, il ciclo della vita era segnato da brani cantati da voci
femminili.
Il
canto delle donne accompagnava la vita, dalla nascita alla morte. Con
le anninnias le mamme addormentavano i bambini; con gli atìtidos le
donne ricordavano e piangevano i morti. Con duru duru e filastrocche
i bambini giocavano e imparavano: ritmi, musiche, movimenti, nomi e
altro.
Le
donne cantavano prevalentemente nello spazio privato della casa e
della famiglia; quando era possibile, nei luoghi e nei momenti
dedicati al lavoro; nei contesti pubblici non c'era molto spazio per
loro, né in occasione delle feste né in occasione delle funzioni
religiose.
Roberto
Milleddu-Etnomusicologo
Aspetti
del canto femminile religioso in Sardegna: una breve ricognizione.
Storicamente
escluse dal versante propriamente liturgico, le donne sarde hanno
avuto una parte significativa in pratiche di canto religioso legato
al versante devozionale tanto in ambito comunitario quanto
privato/familiare. Con questa conversazione proveremo a ripercorrere,
con un approccio etnomusicologico, repertori e pratiche di canto
religioso fra storia e tradizione viva.
Noemi
Manca-Etnomusicologa
Il
canto femminile nelle fonti e negli studi etnomusicologici
Sia
fonti indirette come quelle dei resoconti dei viaggiatori o di
eruditi locali, sacerdoti e maestri di scuola, sia le ricerche
portati avanti da studiosi come Giulio Fara, Gavino Gabriel, Giorgio
Nataletti e Pietro Sassu sino agli studi dell’ultimo decennio, ci
riportano ad un vivo ed importante repertorio di canti femminili.
H
19.30
Concerto
Rosarianti
di BelvìRosarianti di Dolianova
Marinella e Susi Marras
Con la partecipazione di Elena Ledda e Simonetta Soro
Nessun commento:
Posta un commento