mercoledì 4 aprile 2012

Su nénnere: antica tradizione del Dio che muore per risorgere.


Ancora oggi capita di trovare nelle chiese della Sardegna, il Giovedì Santo, vasi contenti fitti steli di grano esili e delicati, di color giallo tenue. Si tratta di su nénnere, grano fatto germogliare al buio – un tempo sotto i letti o dentro le casse – che, a causa dell'assenza di luce, cresce 'pallido' per l'assenza della clorofilla. Vengono preparati poche settimane prima della Settimana Santa e il Giovedì Santo vengono portati nelle chiese per ornare altari e, soprattutto, quegli spazi chiamati Sepolcri, cappelle allestite per ospitare – sino al Sabato Santo – le particole consacrate.

La tradizione, un tempo diffusa in tutta la Sardegna ( oggi ancora a Cagliari, Orosei, …), ha origini antiche: i Fenici preparavano contenitori simili in onore del dio Adone e gli Ateniesi per festeggiare l’Erma Aethonius.
Ogni anno la religione fenicia festeggiava il dio Adone che moriva, si sacrificava, per poi risorgere e favorire così il risveglio, la rinascita primaverile della natura. Una similitudine con Gesù Cristo della religione cristiana che muore, si sacrifica, e risorgere per dare nuova vita agli uomini.

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