Nella lingua sarda la
parola làmpadas indica il mese di giugno. Il nome, già
attestato in epoca medioevale, dovrebbe essere arrivato con gli Ebrei
stabilitisi in Sardegna dopo l'espulsione dall'Africa. Il termine
lampades, nell'Africa settentrionale, indicava le feste
organizzate nel mese di giugno in onore di Cerere, divinità romana
del grano e della terra coltivata. Durante i festeggiamenti venivano
accesi numerosi fuochi rituali e fiaccole a simboleggiare la luce,
tema che ricorre nelle figure mitologiche di Cerere e di sua figlia
Proserpina ma che in questo mese trova un forte legame con l'evento astronomico del solstizio estivo.
Proserpina, dopo essere stata rapita, non
riuscì più a ritrovare la piena libertà, e fu costretta a
trascorrere il resto del suo tempo tra il mondo sotterraneo, nel buio,
e il mondo terreno, alla luce del sole: un chiaro richiamo alla
diversità stagionale e ai ritmi dell'annata agricola. Con il
cristianesimo si diffuse il culto di san Giovanni Battista e i
fuochi rituali continuarono ad essere accesi nella ricorrenza del
precursore di Cristo, luce che illumina lo spirito.
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