sabato 29 giugno 2013

Concorso 'Pani di Sardegna': il terzo premio al Gruppo Onnigaza


Martedì 25 giugno, nella Sala Giunta a Palazzo Ducale, il sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau, e l'assessore alle Culture e al Turismo del Comune, Dolores Lai, hanno premiato i gruppi vincitori del concorso Pani di Sardegna. Presente anche la giuria composta da Giovanni Fancello, giornalista e scrittore “enogastronomo”, e da Massimo Meloni, esperto di pane, panificatore e presidente della Pro Loco di Olmedo.

Il concorso – sostenuto dal Comune, dalla Provincia di Sassari, dalla Camera di Commercio di Sassari e promosso dall'associazione Orti Culturali e dalla ditta Container – ha coinvolto i gruppi partecipanti all'ultima edizione della Cavalcata Sarda, svoltasi lo scorso 19 maggio a Sassari.

Si è aggiudicato il primo premio il pane portato in sfilata dal gruppo Gli scalzi di Cabras (OR); il secondo è stato quello del Gruppo di San Giovanni Suergius; il terzo posto è stato assegnato al pane del Gruppo Onnigaza, confezionato da Lina Marras, fondatrice e componente della nostra Associazione.

Come ogni anno, lungo il percorso della sfilata, abbiamo presentato e offerto alcuni tipi di dolci della tradizione ghilarzese: tzericas, biancheddos, pardulas, panischedda ed esposto in un canestro diversi pani cerimoniali:
  • su cocoi de pramma, preparato per la Domenica delle Palme; un intreccio di pasta lavorata con lo strutto e decorata con le mandorle;
  • su cocoi de angulla, preparato per Pasqua; un uccello di pasta lavorata con lo strutto, modellato attorno a un uovo;
  • su bàculu de Santu Macàriu, a forma di bacolo pastorale; si modellava per la festa del patrono;
  • sa corona de Santu Prameri, confezionato un tempo in occasione della festa principale del paese, nel mese di luglio;
  • sa rughita, a forma di croce, lo ricevevano le bambine il giorno di Natale;
  • su bacheddu, lo ricevevano i bambini a Natale.
La commissione, tenendo conto della presentazione del pane e del rispetto della tradizione, ha giudicato i nostri pani meritevoli di un posto sul podio di questa prima edizione che l'organizzazione sta già programmando di ripetere il prossimo anno, in occasione delle 65a Cavalcata Sarda.

lunedì 24 giugno 2013

Paulus - Su núntziu de Cristus / Il messaggero di Cristo


Venerdì 28 giugno alle 18,30, il Centro Servizi Culturali UNLA di Oristano presenta – nella sala polifunzionale del Centro Servizi Culturali in via Carpaccio, 9 – il libro illustrato bilingue (sardo/italiano): Paulus - Su núntziu de Cristus / Il messaggero di Cristo di Sandro Dessì (Carlo Delfino Editore).

L'opera sarà presentata da Stefano Dessì che dialogherà con l'autore.

Sandro Dessì di Armungia, docente di Materie letterarie e Storia dell’Arte, appassionato da sempre di fumetti, nei quali intravede una straordinaria ricchezza didattica, organizza in vari comuni sardi corsi per ragazzi e aspiranti disegnatori.

Nel 2006 illustra il libro bilingue (italiano – sardo) “Maistros” di AA.VV., opera patrocinata dalla Regione Sardegna.

Nel 2007 realizza per le Poste italiane “Le illustrazioni per il 70° anniversario della morte di Antonio Gramsci”.

Nel 2008 è autore dei testi e dei disegni, insieme a Roberto Manca, del libro illustrato bilingue (sardo/italiano) “Su sirboni de s’Aremigu” (Ed. Condaghes), tratto da “Il cinghiale del Diavolo” di Emilio Lussu. L’opera presentata da Bepi Vigna ottiene un’ottima accoglienza e viene prontamente ristampata. Nello stesso anno contribuisce graficamente all’opera multimediale e trilingue (sardo-italiano-inglese) “La bottega di Gramsci”.

Nel 2009 collabora con Roberto Manca al progetto “Un anno sull’Altipiano a fumetti” (tratto da “Un anno sull'Altipiano” di Emilio Lussu), realizzato con gli alunni del Liceo Scientifico di Ghilarza e presentato anche a Berlino e al Festival L’isola delle Storie a Gavoi nel 2009, nella sezione ragazzi.

Nel 2011 ha illustrato “Launeddas” di Fausto Casula e nel 2012 “Antiles” di Mario Medde.

Sempre nel 2012 è autore dei testi e dei disegni del libro illustrato bilingue (sardo/italiano, tradotto in sardo da Dessì Stefano): Paulus, Su núntziu de Cristus/Il messaggero di Cristo (Carlo Delfino Editore).

E’ imminente la pubblicazione della graphic novel “Il Segreto/Su Segretu” (Ed. Iskra), opera bilingue (sardo/italiano, tradotto in sardo da Dessì Stefano) di cui è autore dei testi e dei disegni.

Il libro - Cittadino romano di famiglia giudaica, dopo una solida formazione a Gerusalemme presso il grandi rabbino Gamaliele, perseguita i primi cristiani ritenendoli eretici e traditori della fede. Sulla via di Damasco viene folgorato dal Salvatore diventando appassionato diffusore del Kerigma. Viaggiatore instancabile in tutto il bacino del Mediterraneo, fra mille pericoli per mare e per terra, diffonde con straordinaria efficacia il messaggio cristiano, soprattutto fra i pagani, fondando numerose chiese. Innamorato di Cristo e indifferente all’incolumità della propria persona ci ha lasciato, attraverso le sue lettere, una testimonianza luminosa e intensa.

Una “graphic novel” biografica illustrata da Sandro Dessì, autore anche dei testi, con la sua tecnica mista intensamente chiaroscurale.


sabato 22 giugno 2013

A Ghilarza, dal 20 al 30 giugno, il novenario di San Giovanni è in festa


Con il trasferimento del simulacro del Santo dalla Chiesa parrocchiale alla chiesetta sua campestre, giovedì scorso è iniziata la novena in onore di San Giovanni Battista, nel novenario posto nelle campagne di Ghilarza, in una vallata con una bella veduta sul Lago Omodeo.

Quest'anno la novena religiosa si concluderà domenica 30 giugno quando, intorno alle 10,00, la statua- accompagnata dai novenanti – farà rientro in paese.

Per quanto riguarda le funzioni liturgiche e paraliturgiche si segnalano:
  • ogni sera il Rosario cantato in sardo, la Novena in sardo e la Messa;
  • domenica 23 e lunedì 24, alle 10.00, processione, Novena e Messa nel novenario;
  • sabato 22 e sabato 29, alle 21.00, su ziru de su Santu, una piccola statua del Santo visita tutti i muristenes, le case occupate dai fedeli accompagnata dal canto dei gosos;
  • mercoledì 26, alle 21.00, una piccola statua della Madonna della difesa visita tutti i muristenes, le case occupate dai fedeli accompagnata dal canto dei gosos in suo onore.

Ogni notte, a partire dalle 22.30, sul sagrato della chiesa spazio alla musica di vario genere, al teatro e a varie attività ricreative. Per la musica tradizionale: 
  • sabato 22, balli in piazza con il fisarmonicista Gianni Ore;
  • mercoledì 26, balli in piazza con l'organettista Silvano Fadda;
  • venerdì 28, balli in piazza con l'organettista Silvano Fadda e la voce di Sandro Chessa;
  • sabato 22, balli in piazza con il fisarmonicista Gianni Ore.

Nel solstizio d'estate, la festa di San Giovanni


In questi giorni – un po' ovunque, in particolare nelle regioni mediterranee di cultura cristiana – si festeggia san Giovanni Battista, figura contemporanea di Gesù Cristo, la cui storia è narrata nella Bibbia.
Non è casuale il fatto che sia le celebrazioni per san Giovanni sia quelle per Cristo avvengano – a sei mesi esatti di distanza – nei giorni dei solstizi.

In Preistoria e folklore – Tradizioni etnografiche e religiose della Sardegna, lo storico delle religioni Vittorio Lanternari scrive:
Il natale di S. Giovanni è l’unico natale, insieme a quello di Cristo, che la Chiesa celebra nel suo ciclo calendariale. […] Certo non è un caso se a questa unicità e parità di condizioni tra Cristo e Giovanni in rapporto al culto si aggiunge l’antichità delle due celebrazioni, che si perde per entrambe nella penombra delle origini cristiane, e la coincidenza con il solstizio estivo e il solstizio invernale.
Che le due celebrazioni siano state pensate originariamente in rapporto reciproco, e siano state inserite su uno sfondo comune di religiosità pagana, con la funzione di assorbire entro il culto ecclesiastico due manifestazioni complementari e preesistenti del culto agrario-solare, appare dai continui rapporti di analogia (battesimo) e di connessione reciproca (l’uno anticipa l’altro) istituiti tra il santo e il Cristo fin nei testi remoti.
[…] Il crescere di Gesù è nella crisi solstiziale d’inverno, onde trae inizio l’incremento del sole; il diminuire di Giovanni è nella crisi solstiziale d’estate, onde il sole comincia a decrescere.”

Nella Roma antica, due fra le celebrazioni più importanti dell’anno religioso pagano erano la festa della dea Fortuna, il 24 giugno, dedicata al culto agrario e di fecondità e la la festa del Sol Invictus, il 25 dicembre.
Il 24 giugno, dies lampadarum (lampas – solstizio), i romani accendevano fuochi e fiaccole (lampades) per invocare la protezione divina per i loro campi e raccolti.
Anche Cerere, dea della terra madre, andava, al lume di fiaccole, alla ricerca della figlia Persefone – dea del grano – rapita e tratta sottoterra da Plutone.

In Sardegna, numerosi riti pagani legati a questa data hanno segnato la vita delle persone e delle comunità per secoli e millenni (divinazione, purificazione,...) e ancora oggi molti vengono ripetuti in molti paesi.

Nei bighinados, 'vicinati', davanti alle case, capita ancora di trovare i fogulones, fuochi accesi per chiedere forme diverse di protezione ormai dimenticate. Il fuoco illumina e riscalda come il sole, purifica e favorisce l'esaudimento delle richieste e delle preghiere, rafforza i legami sanciti con formule diverse davanti alle fiamme. Comare e compare de frore si diventava (e si diventa) compiendo riti, differenti nei diversi paesi, davanti ai fuochi di San Giovanni: recitare precise formule in sardo, sciogliere nodi stretti nei fazzoletti, saltare le fiamme tenendosi per mano significava stabilire un rapporto di amicizia molto forte. Comare e compare de frore si resta per tutta la vita con un rapporto che spesso supera i legami di parentela.


martedì 11 giugno 2013

Convegno sul ballo campidanese


L'Associazione Culturale Fedora Putzu di Selargius insieme ad Andrea Locci e all'Associazione Maistus de Sonus, organizzano il primo convegno sulla tradizione coreutica del Campidano, che si svolgerà il 15 Giugno 2013, alle 18.00, nelle sale del nuovo Teatro Civico di Piazza S'i'e Boi a Selargius.
Interverranno:
Carlo Pillai  - scrittore, studioso, ex direttore dell'archivio di Stato di Cagliari
Andrea Locci - studioso delle fonti storico letterarie
Salvatorangelo Pisanu - etnomusicologo e studioso di coreologia
Marcello Marras - etnoantropologo
Salvatore Trebini - suonatore di launeddas, Associazione Maistus de Sonus
Andrea Pisu e Giancarlo Seu - suonatori di launeddas, Associazione Maistus de Sonus
Antonio Spiga esperto di ballo campidanese.

Moderatore del convegno e presentatrice della serata sarà Marinella Marras.

Dopo l'esposizione delle informazioni dei relatori, si darà spazio alla seconda parte della serata dedicata ai balli.
Con l'esibizione di gruppi folk provenienti da:
Busachi - Busachi bella mia (Barigadu),
Nuxis - Gruppo Sant'Elia (Sulcis),
Villaurbana - Biddobrana (Campidano di Oristano),
Selargius - Gruppo Folk Fedora Putzu (Campidano di Cagliari)
verrà illustrata la tecnica e l'esecuzione del ballo nelle diverse zone della Sardegna che, pur condividendo lo stesso tipo di suonata conosciuta come campidanese, interpretano il ballo ed i passi in modo diverso.

domenica 2 giugno 2013

Làmpadas : fiaccole e fuochi rituali


Nella lingua sarda la parola làmpadas indica il mese di giugno. Il nome, già attestato in epoca medioevale, dovrebbe essere arrivato con gli Ebrei stabilitisi in Sardegna dopo l'espulsione dall'Africa. Il termine lampades, nell'Africa settentrionale, indicava le feste organizzate nel mese di giugno in onore di Cerere, divinità romana del grano e della terra coltivata. Durante i festeggiamenti venivano accesi numerosi fuochi rituali e fiaccole a simboleggiare la luce, tema che ricorre nelle figure mitologiche di Cerere e di sua figlia Proserpina ma che in questo mese trova un forte legame con l'evento astronomico del solstizio estivo.
Proserpina, dopo essere stata rapita, non riuscì più a ritrovare la piena libertà, e fu costretta a trascorrere il resto del suo tempo tra il mondo sotterraneo, nel buio, e il mondo terreno, alla luce del sole: un chiaro richiamo alla diversità stagionale e ai ritmi dell'annata agricola. Con il cristianesimo si diffuse il culto di san Giovanni Battista e i fuochi rituali continuarono ad essere accesi nella ricorrenza del precursore di Cristo, luce che illumina lo spirito.